Inutile raccontare chi è Fabio Novembre, lo conosciamo tutti.
Forse l’ unica cosa che tutti non sanno è che è una persona disponibilissima e veramente piacevole.
A dimostrazione di questo vi dico solo che sono arrivato alle 11 al suo studio, alle 13 dovevo andarmene via, avevo a disposizione un paio d’ ore per portare a casa il sevizio, e invece alle 13 eravamo al ristorante a parlare di design e di altre cose, quasi chiacchiere tra amici.
Finito il pranzo le chiacchiere sono continuate nel suo studio e in casa sua con la moglie e una delle figlie.
Alle 17,30 circa ci siamo salutati.
Meravigliosa giornata.
Robert Mapplethorpe in mostra alla fondazione Forma di Milano.
178 fotografie tra still life, fiori, ritratti, autoritratti, copri, pezzi di corpi, bambini, polaroid.
178 fotografie fatte di soli soggetti, i fondi sono quasi inesistenti, asettici, le composizioni perfette e movimenti armonici, la ricerca costante della perfezione ci aprono le porte al pensiero di Mapplethorpe che vede nella scultura la massima espressione artistica.
Lui stesso ha detto: “Se fossi nato cento o duecento anni fa, avrei potuto fare lo scultore, ma la fotografia è un mezzo molto veloce per vedere e per fare scultura”.
Ho fotografato le parole che introducono gli argomenti relativi alle opere perchè ritengo fondamentale cercare di capire il pensiero di ogni artista.
E’ uscito in libreria nell’ ottobre 2007.
Credevo di averlo perso durante il marasma del rifacimento dello studio qualche anno fa.
Invece no. Eccolo qua, stamani mi ha chiamato da uno scaffale della libreria.
È una raccolta, come dice il titolo dei calendari Pirelli di quegli anni.
È diviso per decenni, ogni decennio viene introdotto con poche parole, giusto un flash per puntualizzare e ricordare ció che ha contraddistinto quel periodo a livello sociale, economico, politico quindi culturale.
È un’ oceano di foto meravigliose, ci vuole tempo per gustarselo e va gustato a più riprese perchè si corre il rischio che l’ oceano diventi tempestoso.
Sembrerà di trovarsi dentro una lavatrice che centrifuga, vediamo e non capiamo più niente di quello che vediamo, vediamo solo tante cose, belle, meravigliose ma senza che nessuna ci rimanga dentro.
C’ è bisogno di tempo, per questo libro e ogni volta che vogliamo assaporare, gustare, sognare.
Di seguito alcune pagine, l’ introduzione di ogni decennio, la foto di gennaio 64 e di dicembre 07, e qualche immagine a caso.
Ho fotografato il libro con l’ iphone perchè volevo rendere l’ idea di cosa si prova a fare indigestione, a guardare senza riflettere, a non dedicare tempo, a farsi schiacciare dalla fretta.
Lascia un commento