Con Micol Ronchi siamo diventati amici scattando.
Uso questa foto perché, a quanto mi disse lei quando la vide, era insolita, non era la tipica foto fatta ad una gnocca per dimostrare quanto è gnocca.
In effetti quando l’ho fatta volevo tirare fuori qualcosa che andasse oltre la sua bellezza perché secondo me la bellezza fine a se stessa annoia.
È una foto che ha avuto molto successo.
Micol ha una gran testa sempre in fermento, è un frullatore che fa e disfà e centra sempre il punto nodale della situazione.
Qua sta riflettendo su non so cosa e neanche ho voluto saperlo.
Per me la cosa fondamentale è che lo stesse facendo, dandoci una visione insolita di se stessa e soprattutto di come ogni essere umano sia un qualcosa in più di come ce lo aspettiamo e di come ce lo hanno sempre mostrato.
Insomma se con le foto cercate la bellezza, la sensualità e la femminilità ma tutto ciò lo cercate solo nella fisicità e nelle pose delle modelle secondo me sarebbe bene che cerchiate una metodologia espressiva diversa dalla fotografia.